22/11/2025

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La Maddalena guida ragionata alle spiagge più belle dell’arcipelago

La Maddalena: guida ragionata alle spiagge più belle dell’arcipelago

Immersa al largo della costa nord-orientale della Sardegna, l’area protetta dell’Arcipelago di La Maddalena è un vero mosaico di paesaggi diversi: coste di granito levigate dal vento, dune sabbiose, piccole cale incastonate tra le rocce, acque dai riflessi turchesi e praterie sommerse di posidonia che contribuiscono alla trasparenza del mare e alla ricchezza di vita.

Con più di sessanta isole e isolotti e uno sviluppo costiero molto esteso rispetto alla superficie terrestre, l’arcipelago offre un ventaglio di ambienti rari in così poco spazio: si passa in pochi minuti d’imbarcazione dalla spiaggia larga e comoda alla caletta rocciosa, dal fondale basso e sabbioso all’acqua subito profonda, perfetta per lo snorkeling.

Un’altra distinzione importante è quella tra l’isola madre, La Maddalena, più accessibile e dotata di infrastrutture, e le isole minori come Spargi, Budelli, Santa Maria e Caprera, dove il paesaggio è spesso più selvaggio e la fruizione più regolamentata. Proprio questa varietà rende l’arcipelago ideale per una scelta davvero consapevole della spiaggia. Qui una guida per raggiungere l’isola de La Maddalena.

Come scegliere la spiaggia giusta

Di fronte a un luogo così famoso, è facile pensare che una spiaggia valga l’altra e che basti seguire i nomi più noti. In realtà, se non si ragiona su cosa si cerca davvero, il rischio è di arrivare in una baia bellissima ma poco adatta alle proprie esigenze: troppo vento, troppa gente, fondale non confortevole o accesso complicato.

Un primo criterio è il fondale. Le spiagge con sabbia fine e acqua che degrada dolcemente sono più adatte a famiglie con bambini, a chi non è sicuro in acqua o vuole semplicemente rilassarsi. Le zone con rocce affioranti e profondità maggiori, invece, sono ideali per chi ama nuotare, esplorare e osservare la fauna marina, ma meno comode per chi cerca solo un “bagno tranquillo”.

Un secondo elemento è l’esposizione al vento, in particolare al Maestrale, che soffia spesso da ovest/nord-ovest. Una spiaggia splendida ma esposta può risultare poco piacevole nei giorni ventosi, mentre una baia ben riparata garantisce mare più calmo e maggiore comfort. Vale la pena considerare questo fattore quando si pianifica la giornata.

Contano molto anche affollamento e accessibilità. Le spiagge raggiungibili facilmente in auto sono di solito più frequentate, specie a luglio e agosto. Le calette raggiungibili via mare o tramite sentiero sono spesso più tranquille, ma richiedono tempi e organizzazione diversi: non sono l’ideale se si viaggia con persone con mobilità ridotta o se si ha poco tempo.

Infine, il periodo dell’anno: i mesi di alta stagione offrono servizi e collegamenti più frequenti, ma anche una pressione turistica elevata; i periodi di “spalla” come maggio, giugno e settembre permettono spesso di vivere le stesse spiagge in un clima più rilassato.

Le spiagge imperdibili sull’isola di La Maddalena

Sull’isola principale si concentrano alcune delle spiagge più note, ma ognuna ha una sua identità precisa, che merita di essere compresa prima di scegliere dove andare.

La Spiaggia di Bassa Trinità, sulla costa nord-occidentale, è uno degli arenili più apprezzati. La sabbia chiara e fine, il fondale basso e la trasparenza dell’acqua la rendono un luogo perfetto per chi cerca un mare “facile”, adatto anche a chi non è molto esperto nel nuoto. Il paesaggio è dominato da rocce granitiche modellate dal tempo, che creano scorci fotogenici. Di contro, la notorietà comporta spesso una certa affluenza nelle ore centrali e nei mesi di punta.

Cala Spalmatore, sul versante nord-est dell’isola, si sviluppa intorno a una baia ben definita. L’acqua è generalmente calma, la spiaggia è relativamente riparata e l’accesso è comodo. È una buona scelta per chi vuole un equilibrio tra bellezza naturalistica e facilità di fruizione: non è la caletta “selvaggia” per chi cerca totale isolamento, ma neppure una spiaggia totalmente urbanizzata.

Più intime e raccolte sono le calette come Testa del Polpo e alcune piccole spiagge nei dintorni. Qui le rocce granitiche entrano letteralmente in acqua e definiscono insenature di dimensioni ridotte, con sabbia chiara e mare molto trasparente. Questi luoghi risultano ideali per chi è disposto a tollerare qualche difficoltà in più di parcheggio e accesso in cambio di un ambiente più raccolto. In alta stagione, però, anche spazi così piccoli si riempiono rapidamente, e diventa essenziale arrivare con un certo anticipo.

Su tutta l’isola, quindi, la domanda chiave da porsi non è “qual è la spiaggia più bella?”, ma “quale spiaggia si accorda meglio con il mio modo di vivere il mare oggi?”. A volte la risposta sarà una spiaggia ampia e comoda, altre volte una caletta più appartata, altre ancora una combinazione delle due nella stessa giornata.

Le spiagge delle isole minori: natura autentica

Spostandosi verso le isole minori, la percezione cambia: si entra in un contesto più selvaggio e, spesso, più regolamentato. Qui la bellezza è strettamente legata alla fragilità degli ambienti, e l’accesso richiede maggiore consapevolezza.

Sull’isola di Spargi, Cala Corsara è uno degli esempi più citati: un susseguirsi di piccoli arenili di sabbia chiara separati da rocce scolpite, con fondali ricchi di vita. L’accesso prevalentemente via mare limita il flusso di visitatori rispetto alle spiagge raggiungibili in auto, ma non elimina il tema dell’affollamento nei giorni di alta stagione. È una meta adatta a chi è disposto a programmare un’escursione in barca, portare con sé l’occorrente per la giornata e adattarsi ai tempi della navigazione.

Sull’isola di Budelli spicca la celebre Spiaggia Rosa, ormai simbolo della delicatezza degli ecosistemi costieri. La particolarità della sabbia, dovuta alla presenza di frammenti di organismi marini, ha reso necessario un regime di tutela molto stretto: oggi la fruizione è fortemente limitata e in gran parte indiretta, più orientata alla contemplazione che alla sosta in spiaggia. Pensare di “passare la giornata alla Spiaggia Rosa” senza informarsi prima rischia di tradursi in delusione o, peggio, in comportamenti non consentiti.

Caprera è un altro mondo ancora: più ampia, con spiagge diverse tra loro, offre calette iconiche come Cala Coticcio, celebre per i colori del mare e il contesto roccioso. Qui l’accesso avviene tramite sentiero o via mare e, in determinati periodi, è contingentato. È una meta adatta a chi accetta un minimo di impegno fisico e organizzativo in cambio di un paesaggio molto suggestivo.

L’isola di Santa Maria, infine, offre spiagge con acque generalmente basse e un’atmosfera più distesa, spesso percepita come meno “drammatica” dal punto di vista scenografico rispetto alle icone più fotografate, ma proprio per questo più adatta a chi cerca tranquillità.

Complessivamente, le isole minori sono ideali per chi desidera natura, silenzio relativo e un ritmo più lento, a patto di accettare limiti, regole e un grado di accesso meno immediato rispetto all’isola madre.

Consigli responsabili per godersi le spiagge

In un arcipelago che è anche parco nazionale, il modo in cui ci si comporta sulla spiaggia e in mare fa davvero la differenza. Alcune zone sono soggette a divieti di ancoraggio, balneazione o sbarco per proteggere habitat sensibili, in particolare le praterie di posidonia e gli ambienti dunali. Informarsi prima di partire non è un dettaglio: è parte dell’esperienza.

Sulla spiaggia, è importante evitare di calpestare le dune e la vegetazione costiera, non rimuovere sabbia, ciottoli o organismi marini, non abbandonare rifiuti e limitare l’uso di musica ad alto volume. Sono gesti semplici, ma essenziali per preservare la qualità del luogo anche per chi arriverà dopo.

Per chi si muove in barca, la scelta dei punti di ancoraggio è cruciale: posare l’ancora sulla posidonia significa danneggiare un habitat chiave per il mare. Seguire le indicazioni del parco, usare eventuali gavitelli predisposti e mantenersi aggiornati sulle regole in vigore è parte di una navigazione responsabile.

Vivere le spiagge della Maddalena in modo consapevole significa, in fondo, integrare due dimensioni: quella del piacere immediato – il bagno, il paesaggio, la luce – e quella del rispetto, che permette a questo patrimonio naturale di rimanere integro nel tempo. La scelta della spiaggia migliore non dipende solo da ciò che offre oggi, ma anche da come decidiamo di lasciarla per domani.