Cos’è l’artrite reumatoide e come combatterla
L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica che può colpire sia gli arti superiori sia quegli inferiori. Le parti maggiormente attaccate sono specialmente le mani, i piedi ma anche polmoni, vasi sanguigni, occhi e cute.
Si stima che in Italia siano circa 400 mila le persone affette da tale patologia, con un’incidenza maggiore nelle donne di età compresa tra i 40 e 50 anni di età.
Una diagnosi precoce della malattia è importante in quanto la cura per l’artrite reumatoide permette di ridurre l’infiammazione nei pazienti che soffrono di tale patologia, garantendo così una riduzione del dolore e un rallentamento del disturbo.
Data la percentuale piuttosto alta di persone coinvolte nel nostro Paese, sono sempre più le strutture specializzate nella cura e nella prevenzione dell’artrite reumatoide. Scopri di più su cos’è e come si cura l’artrite reumatoide sul sito di Villa Regina.
Diagnosi dell’artrite reumatoide
Parlare in maniera generica dell’artrite reumatoide non è del tutto corretto, esistono infatti due tipi di artrite reumatoide:
- il morbo di Felty, che comporta un ispessimento della milza, riduzione dei granulociti neutrofili oltre che un’alterazione della temperatura basale;
- la sindrome di Kaplan, una variante che colpisce i polmoni.
Prima di scoprire i sintomi dell’artrite reumatoide, è bene evidenziare quali possono essere le cause scatenanti di questa malattia infiammatoria, anche se è bene sottolineare fin da subito come la stessa non derivi da un’unica causa. Si è scoperto che i fattori ambientali possono incidere sullo sviluppo della malattia: infezioni virali, stress, fumo, ma anche un’igiene orale scorretta. Da recenti studi, in un’alta percentuale di pazienti affetti da tale patologia sono presenti i fattori reumatoidi e gli anticorpi anti-proteine citrullinate, il cosiddetto anti-CCP.
Quali sono gli esami specialistici che permettono una diagnosi accurata e una cura mirata pronta a combattere l’infiammazione e il dolore? Nello specifico:
- esami del sangue per la ricerca del fattore scatenante, gli anticorpi anti-CCP, oltre che gli indici di infiammazione (VES, PCR);
- ecografia, radiografia agli arti interessati per scoprire eventuale versamento articolare, ipertrofia, borsiti, tenosinoviti e deterioramento osseo;
- MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata), esame radiologico che analizza la densità minerale dell’osso interessato. La MOC può essere total body, nella parte del femore, sulla colonna vertebrale o sulla zona lombare;
- TC torace (tomografia computerizzata);
- esami al cuore come l’ecocardiogramma (ECG).
I sintomi più comuni dell’artrite reumatoide: perché spesso non viene diagnostica subito?
Come anticipato non esistono delle cause uniche da imputare allo sviluppo dell’artrite reumatoide, così come non esiste un unico sintomo. I campanelli d’allarme di questa malattia infiammatoria sono diversi, per questo è sempre bene per ogni dubbio consultare il proprio medico che, attraverso un’attenta anamnesi, prescriverà esami approfonditi.
I sintomi in fase iniziale dell’artrite sono spesso confusi con altre patologie, come per esempio l’affaticamento o una rigidità diffusa che interessa il tronco cervicale. Nello specifico i sintomi dell’artrite reumatoide sono:
- gonfiore, dolore e rigidità alle articolazioni colpite (specialmente mani e piedi)
- tumefazione delle parti interessate
- stanchezza e spossatezza
- perdita di appetito per un tempo prolungato
- affaticamento muscolare
- difficoltà nei movimenti, specialmente al mattino appena svegli.
Tale articolo non vuole in nessun modo sostituirsi al consulto di un professionista. Per ogni dubbio o chiarimento è importante chiedere sempre il parere del proprio medico di medicina generale che, attraverso un’attenta anamnesi, procederà alla prescrizione di esami diagnostici.
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