27/04/2024

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Quanto consuma un ferro da stiro: impatto sulla bolletta

Quanto consuma un ferro da stiro: impatto sulla bolletta

Quanto consuma un ferro da stiro con caldaia? Questo tipo di elettrodomestico è tra i più gettonati nel settore in quanto consente di stirare più agevolmente e in minor tempo anche grandi quantità di capi. La caldaia separata, che ha una maggiore capienza rispetto al ferro tradizionale, consente di avere un getto di vapore continuo e quindi di avere ottimi risultati di stiratura in minor tempo rispetto al modello classico e con meno fatica.

Tuttavia, davanti all’indubbio vantaggio del ferro da stiro , la perplessità di molti è che questo elettrodomestico abbia un impatto importante sulla bolletta. Non è difficile sciogliere questo nodo e trovare anche il modo di risparmiare.

Potenza, pressione e vapore vanno a  braccetto

Ci sono tre caratteristiche che rendono il ferro da stiro più o meno performante e quindi più o meno dispendioso in termini di consumi elettrici. La potenza, di cui parleremo meglio dopo, che influenza la pressione dell’acqua che a sua volta genera il vapore. Un ferro da stiro mediamente dovrebbe raggiungere una pressione di 3-5 bar, anche se ci sono modelli che arrivano fino a 7, così da consentire un’erogazione del vapore che varia ai 70 ai 180 grammi al minuto.

Maggiore è la potenza, più alti i consumi

Per poter capire quanto consuma un ferro da stiro occorre verificarne la potenza. Non tutti i prodotti, infatti, sono uguali tanto che quando andiamo ad acquistarne uno, tra le prime caratteristiche che dobbiamo esaminare c’è proprio questo parametro. Un ferro da stiro mediamente ha una potenza che oscilla tra i 1500-2000 watt ma i modelli più performanti possono arrivare anche a 3000watt.  Questi prodotti raggiungono rapidamente la temperatura e in breve tempo garantiscono l’erogazione del vapore. Se la maggiore potenza incide sui consumi è anche vero che il risparmio di tempo che si ottiene con questi prodotti produce un abbattimento dei costi.

Come si calcolano i consumi

Prima di avventurarci nel calcolo matematico, bisogna precisare che il ferro da stiro sfrutta la sua massima potenza durante il riscaldamento. Quando l’acqua è arrivata a temperatura, invece, la potenza si abbassa fino a fermarsi, generalmente, al 20-25% di quella massima. Con essa scende anche il consumo di energia elettrica. E’ facile, comunque, tenere sotto controllo i nostri consumi elettrici. In commercio esistono degli strumenti, come il wattometro, che inseriti nella presa elettrica e collegati con il ferro da stiro, permettono di misurare con esattezza la quantità di energia elettrica spesa.

Tuttavia è possibile stabilire i consumi anche con una semplice moltiplicazione. Ipotizziamo di usare un ferro da stiro da 1800watt, considerando il costo dell’energia, in una sessione di lavoro da un’ora avrà consumato 0,45 centesimi di energia elettrica, da 2000watt, 0,6 centesimi e da 2400, 07 centesimi.

La funzione eco

Nei modelli più moderni di ferro da stiro c’è la funzione “Eco” che riduce i consumi elettrici. Si tratta di una modalità che può essere attivata al bisogno e permette al ferro da stiro di impostare automaticamente la pressione del vapore. Con questa funzione l’elettrodomestico non sfrutterà la sua potenza maggiore ma comunque assicurerà buoni risultati e un risparmio energetico. In commercio ci sono anche dei modelli che abbinano alla funzione “Eco” l’autospegnimento: quando il ferro da stiro con sarà utilizzato per un certo lasso di tempo, si spegnerà. Il taglio sui costi della bolletta è assicurato. Maggiori informazioni sul sito specifico www.ferridastiroprofessionali.it.

Ma è proprio vero che il ferro più potente è anche quello che consuma di più?

Per rispondere a questo interrogativo bisogna partire dall’analisi del rapporto tra la potenza del ferro da stiro e la velocità di esecuzione della stiratura. Come abbiamo visto: un ferro più potente si riscalda più in fretta di uno tradizionale e meno performante. Se è vero che questo comporta dei consumi di energia più elevati è altrettanto vero che la stiratura è più facile e veloce quindi occorre meno tempo per completare la sessione di lavoro. Per fare un esempio: per stirare 5 camicie con un ferro da stiro dalla bassa potenza, impiegheremo mediamente un’ora, con un altro dal wattaggio più alto,  la metà. La scelta pertanto di uno piuttosto che dell’altro dipende dalla mole di capi che dobbiamo stirare e dalla frequenza delle sessioni di lavoro.

I suggerimenti per risparmiare:

E’ possibile comunque contenere i costi in bolletta con semplici accorgimenti. Per impedire che il contatore dell’elettricità continui a girare, si deve evitare che il ferro da stiro resti acceso mentre si stanno sbrigando altre faccende domestiche. Stirare di sera o nei week-end è più conveniente che di giorno. Per ridurre ulteriormente i tempi delle sessioni di lavoro, in fase di lavaggio vanno sfruttati quei programmi, come per esempio quello per delicati, che stropicciano meno gli indumenti. In fase di asciugatura, invece, bisogna fare attenzione a stendere bene i vestiti così da limitare la formazione delle pieghe.