29/04/2024

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Contratto di comodato: quando e come utilizzarlo

Contratto di comodato: quando e come utilizzarlo

Tra le tipologie di contratto da poter stipolare si trova anche il contratto di comodato, conosciuto anche come contratto di comodato d’uso. Il comodato è stato stabilito dall’articolo 1803 del codice civile e viene definito come: “una parte consegna all’altra una cosa mobile o immobile, affinché se ne serva per un tempo o per un uso determinato, con l’obbligo di restituire la stessa cosa ricevuta”. Quindi, con questo contratto, si cede, per un periodo di tempo, un bene ad un’altra persona che, dopo averne fatto uso, è tenuta a ridarlo. Spesso si sente parlare di “comodato d’uso gratuito” o “comodato d’uso a titolo gratuito”. Si tratta di precisazioni inutili e non corrette, poiché, per sua stessa definizione, il comodato avviene in maniera gratuita. Esiste però anche il comodato oneroso, che può prevedere, in cambio del bene ottenuto, alcune spese (come ad esempio il pagamento della manutenzione della cosa mobile o dell’immobile) Per tutelare i propri diritti, in ogni caso, è possibile affidarsi a un legale e avere maggiori informazioni e supporto a questo link, così da essere sicuri di essere seguiti da un esperto in materia.

Comodato d’uso: gli obblighi di entrambe le parti

Il contratto di comodato d’uso prevede degli obblighi sia per il ricevente, o comodatario, (colui che riceve il bene) che per il comodante (colui che fornisce il bene in comodato).

Gli obblighi del comodatario sono: conservare e custodire il bene con cura, usare il bene ricevuto per il tempo stabilito dal contratto (se non viene stabilito un termine preciso, si parla di “comodato precario” e il bene va restituito quando richiesto dal comodante), usare il bene ricevuto in maniera esclusiva (senza cederlo ad altri oppure, per farlo usare ad altri, chiedere il consenso al comodante) e restituire il bene al momento della scadenza del contratto o quando richiesto dal comodante.

Gli obblighi del comodante, invece, sono: risarcire il ricevente se non gli ha comunicato eventuali difetti del bene che possono avergli recato un danno e rimborsare le spese di straordinaria amministrazione necessarie e urgenti sostenute dal ricevente.

Contratto di comodato e registrazione: cosa fare in caso di morte

Come per ogni tipologia di contratto, è bene sapere cosa fare in caso di morte di una delle due parti. In caso di morte del comodatario, il comodante può richiedere la restituzione immediata del bene ai suoi eredi. In caso di morte del comodante, si configurano due scenari differenti. Se si tratta di comodato precario, infatti, il contratto viene interrotto immediatamente, se invece è fissata una scadenza, il comodato può continuare fino al termine stabilito.

Per quanto riguarda invece la registrazione del contratto di comodato, bisogna sapere che non è obbligatoria. Va fatta nel caso di beni immobili il cui contratto è stato redatto in forma scritta (e la registrazione va fatta entro 20 giorni) o stipulato in forma verbale, ma presente in un altro atto registrato. La registrazione va poi fatta di persona (non può essere fatta per via telematica) presso un ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate.