26/04/2024

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Rischio pignoramento conto corrente: quando può verificarsi?

Contrarre un debito, può voler dire rischiare di ritrovarsi a che fare con il conto corrente pignorato. Se ciò si dovesse verificare, il correntista non potrebbe accedere in maniera libera ai soldi depositati sul suo conto corrente e si troverebbe inevitabilmente a che fare con tutta una serie di ostacoli di natura burocratica. Ecco, di fatto, una panoramica generale su questa questione, considerata dai più come particolarmente ostica e spinosa.

Pignoramento del conto corrente: quando avviene?

Purtroppo, non c’è un momento preciso in cui avviene il pignoramento del conto corrente di un debitore. Si tratta di un’azione di tipo esecutivo che scatta quando il debitore non è in grado di fronteggiare il pagamento di debiti accumulati in precedenza nei confronti di uno o più creditori, Fisco incluso. Il pignoramento del conto corrente deve essere sempre e comunque preceduto da un titolo esecutivo correlato a un atto giudiziario, a una sentenza o ancora a un decreto di natura ingiuntiva.

Il funzionamento del pignoramento del conto corrente: ecco cosa sapere

Premettendo, quindi, che il pignoramento del conto corrente di un debitore è un iter giudiziario dove il creditore non è stato in grado di ottenere quanto gli spettava, è opportuno tenere in considerazione alcuni aspetti su come funziona. In primis, non si può prelevare il 100% del saldo presente sul conto. Gli interessi del debitore deve essere sempre e comunque tutelati. In secondo luogo, a fronte di conto corrente cointestato, come si verifica spesso in una coppia di coniugi, il pignoramento può riguardare solo il 50% del saldo. Tutto questo, indipendentemente dal fatto che il debitore abbia depositato importi più elevati sul conto corrente.

Per consentire l’espropriazione del denaro depositato sul conto corrente, occorre che venga inviata obbligatoriamente una notifica informativa al correntista che ha contratto il debito: al suo interno verrà indicato il titolo esecutivo e due atti, il primo di precetto e il secondo di pignoramento. Quest’ultimo verrà ricevuto anche dall’istituto bancario del correntista. La banca sarà chiamata a bloccare l’importo indicato dal conto corrente del debitore.

E se il correntista avesse contratto il debito con il Fisco?

Il pignoramento del conto corrente del debitore viene effettuato dall’Agenzia delle Entrate che non necessita dell’intervento di alcun tribunale.

Pignoramento del conto corrente del debitore: ecco i tre scenari che possono verificarsi

Con il pignoramento del conto corrente del debitore, sono tre i possibili scenari. Eccoli in rapida carrellata:

1. Se il saldo fosse negativo o pari a zero, qualora il correntista avesse svuotato in tempo il suo conto corrente, il pignoramento riguarderà le entrate future.

2. Se il saldo fosse inferiore rispetto alla somma da pignorare, l’istituto bancario del correntista procederà al blocco del conto corrente, in attesa dell’udienza di assegnazione.

3. Se il saldo fosse maggiore rispetto alla somma da pignorare, l’istituto bancario permetterà sia i bonifici sia i prelievi sulla cifra eccedente.

Come evitare che il conto corrente venga pignorato?

Semplicemente spostando i soldi dal conto corrente a una carta con conto con Iban oppure a una carta prepagata. Tenerli a casa oppure inviarli a un familiare o a un amico di fiducia non sempre conviene.

In quali occasioni un conto corrente non è soggetto a pignoramento?

Il pignoramento di un conto corrente non è fattibile, qualora ad alimentarlo vi fossero rendite derivanti da assicurazioni sulla vita, assegni di accompagnamento per soggetti disabili e infine pensioni di invalidità.

Nella circostanza in cui lo stipendio o la pensione venissero accreditati in seguito alla data di pignoramento, i limiti da rispettare sono i seguenti:

– è possibile prelevare non oltre 1/5 dell’emolumento che risulta versato sul conto corrente;

– anche a fronte di crediti da parte di Stato, Regioni Province o Comuni, vi è sempre 1/5 come soglia massima;

– per i crediti alimentari, è il tribunale oppure il giudice delegato a prendere le decisioni;

– a fronte di pignoramento in itinere per varie cause, la soglia su cui si può agire in termini di pignoramento è la metà del saldo.